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Filosofia

Ogni individuo appartenente al Casato considera se stesso e i suoi compagni un essere perfetto, una divinità; a causa di tale ideologia si sente superiore a tutte le altre creature del creato e a tutte le altre razze, umanoidi e non. Gli Ousst chiamano se stessi Ilythiiri (Primi Nati) per sottolineare tale Superiorità, la diversità della loro etnia rispetto a qualsiasi altra razza.

Tale culto è il frutto di un progressivo processo di isolamento culturale seguito al tragico naufragio delle navi di Anatharion sull’Isola degli Orchi. Anatharion, dopo il naufragio, maledisse gli dei, negandone l’esistenza. I superstiti si trovarono in balia degli eventi e del loro destino, in una terra sconosciuta e selvaggia: gli Dei non avevano voluto/potuto impedire tale tragedia, non era pertanto possibile far affidamento su di loro, né credere nella loro esistenza.

Solo grazie alle loro “mortali” capacità, grazie all’unione del gruppo, grazie all’intelletto ed alla forza morale che li sorreggevano, i seguaci di Anatharion potevano sperare di sopravvivere e sconfiggere l’ambiente che li circondava. I naufraghi maledirono la loro razza e i loro dei, riponendo ogni speranza di salvezza e aiuto dalla collaborazione con i compagni e sulle loro esclusive forze.Anatharion fu il Primo a compiere tale pensiero, indicando la Via per la Purificazione, ma ben presto il suo “credo” si diffuse fra i superstiti, che lentamente abbandonarono i loro riti e si convinsero che ognuno di loro valeva quanto un dio.

La lotta per sopravvivere fu durissima, tra le faide interne, i tradimenti, l’ambiente ostile ed i pochi mezzi a disposizione, oltre agli attacchi continui degli orchi che ne decimavano le fila. Dopo un solo secolo la struttura sociale dei sopravvissuti era già irriconoscibile, tanto che a fatica si ricordavano gli eventi che avevano portato i “Figli di Anatharion”, così si ribattezzarono i superstiti, sull’isola. I seguaci di Anatharion per sopravvivere si rifugiarono in grotte profonde cercando nel buio del sottosuolo di sfuggire alla morte, compattandosi attorno all’odio che coltivavano contro ogni forma di vita, primi tra tutti i “fratelli” elfi, aggrappandosi alla speranza che un giorno avrebbero avuto la Giusta Vendetta (“Vharcan”), e avrebbero riconquistato la perduta felicità.

Il Creato nacque dalla rottura di tale equilibrio, che disgregò il Supremo Sigillo in tanti Frammenti, alcuni Puri (tutti i membri del Casato, i Primi Nati), molti Impuri (in pratica il resto del mondo). Il mondo fenomenico è composto da Tre Essenze: Sangue (Vlos), Materia (Selg’tarn) e Luce (Ssussun). Solo i Primi Nati le possiedono tutte, ed in particolare il Sangue, riunendo così nella loro individualità, la loro peculiare Essenza (Vrin’klatu) un Frammento Puro di quella Essenza Originaria. Gli altri esseri viventi sono composti da Materia e Luce; la presenza di tali frammenti imperfetti del tutto vincola i Primi Nati nel presente. Il resto è Materia.

Per ogni ilythiiri lo scopo della sua vita è attuare il Vharcan, riconquistare l’Essenza Pura per ricongiungersi al Supremo Sigillo: disperdere la Luce, liberare la Materia, guadagnare il Sangue. Anatharion rappresenta l’Esempio di Essenza Pura: Egli è la personificazione del Sangue: Primo tra i Primi, Saggio tra i Saggi. Rimase fra i mortali sino alla nascità dei Sei Ultrine, scelti da Lui alla nascita, tenuti tra le sue braccia al momento del suo ultimo respiro. Egli fu il Primo tra gli Eletti nella forma materiale, il primo a ricongiungersi al Supremo Sigillo. Ora, Essenza Pura e Perfetta attende l’arrivo dei suoi discendenti, il compimento del Vharcan.

Gli Ultrine sono la sua personificazione, il suo volere, il tramite tra la Perfezione del Supremo Sigillo ed il mondo fenomenico: le sue braccia, i suoi occhi, la sua parola . Il sistema religioso Ousst’Viiryn ha un pesante riflesso sulla struttura sociale. Questo sentimento religioso è il collante che mantiene unita la società Ousst’viiryn. La società è divisa gerarchicamente in caste, le quali riflettono lo stato di Purezza e Perfezione dei loro membri. Più il singolo individuo è considerato dalla collettività “Perfetto”, si avvicina cioè alla purezza originaria contribuendo al Vharcan, più si eleva nella struttura sociale. Ogni Ousst dedica così fanaticamente la propria vita ed il proprio lavoro, qualsiasi esso sia, al Casato, alla Collettività.

La ricerca del Vharcan si identifica nella vita quotidiana nell’operare a favore del bene (la prosperità ecc.) del Casato. L’interesse della collettività prevale sull’interesse del singolo. L’attaccamento assoluto alla comunità rappresenta infatti un concetto essenziale nella psicologia di ogni singolo pg, il quale in ogni caso, senza esitazione antepone le esigenze della collettività alle sue, senza remora alcuna.

Le singole individualità, lo si ripete, sono sempre e comunque al servizio della comunità senza distinzioni. La società Ousst è infatti basata non sulla forza di un individuo sull'altro, ma sulla collettività, sull’unione del gruppo creato dal rispetto ferreo che ogni individuo ha nei confronti dell’altro, e, ovviamente, in particolare nei confronti delle Caste superiori, atteggiamento frutto di un sentimento religioso accettato senza riserve.

 

 

 

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