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Introduzione

Gli ilythiiri sono una derivazione della stirpe elfica, corrotta da pratiche alchemiche ed esoteriche e con una visione filosofica estremista che nel tempo ha sostituito la realtà dei fatti tanto che dal più importante di loro all'ultimo dei bambini tutti sono convinti della loro fede, pronti a morire senza esitazione per essa. Ogni ilythiiri è convinto di essere un dio in terra, aspira all'elevazione finale che verrà raggiunta riunendo i tre elementi essenziali che compongono la loro forma, oggi dispersi nel mondo. Sono convinti di essere qualcosa di unico, disprezzano la vita stessa e semplicemente ignorano la loro reale natura elfica. La loro vita è legata a doppio filo con il Che'el, la loro città sacra, che considerano inviolabile e intoccabile da chiunque non sia della loro stirpe. Qua nascono, vengono addestrati, studiano, vivono e trovano il riposo finale. Per nessun ilythirri è concepibile vivere lontano dalla loro città e dalla loro gente, limitati non solo dal fervore religioso e dalle incrollabili certezze ma anche dai delicati processi alchemici che li porterebbero a spegnersi lentamente se dovessero viverne lontani per troppo tempo.

Quella Ilythiiri è una società piramidale i cui ruoli sono difesi non con la forza o con le leggi, ma con l'incrollabile fede di ogni singolo individuo. Ognuno di loro sarebbe pronto a morire per un suo superiore senza pensarci due volte.

I giovani sono il grado più basso della società, semplicemente non hanno ancora dimostrato di poter essere utili e vengono ignorati come se fossero pate dell'arredamento. Questi rimarranno tali finchè non saranno pronti ad affrontare la prova imposta da un kyorliv così da guadagnarsi lo status di adulto.

Gli adulti sono l'80% della popolazione ilythiiri, tra di loro si chiamano abbil (letteralmente "compagno") e ricoprono ogni tipologia di ruolo. Loro hanno accesso ai rituali oscuri officiati dai kyorliv e dividono la loro esistenza fra la vita cittadina nel Che'el e le frequenti campagne di morte in cui vengono inviati.

I più meritevoli degli abbil guadagnano lo stato di shatir, questi sono coloro che più si sono dimostrati degni e vengono considerati dagli altri come guide. Solitamente sono loro a guidare gli eserciti se non vi sono superiori, organizzano la vita pratica e officiano i sacrifici rituali minori.

Sopra tutti loro vi sono i kyorliv, gli eletti. Coloro che più di ogni altro sono vicini all'elevazione e che vengono trattati come divinità fra gli dèi. Ogni loro volere è verbo, ogni ilythiiri preferirebbe farsi uccidere mille volte che lasciare che uno di loro venga ferito. Loro sono la loro migliore speranza di occupare il posto che meritano. Loro si occupano dei rituali più complessi e potenti, fungono da guide e da strateghi. Solitamente sono i più anziani, intelligenti ed abili nel combattimento dell'intera società.

Uno è l'ultrine. Colui che non necessita di nome poichè non è mai nato, mai morirà, sempre esisterà. Lui è la guida, il padre severo, l'occhio che vigila, il figlio dell'ombra e consorte della morte.

 

 

 

Questo sito fa riferimento al gioco di ruolo testuale online The Gate. E' stato realizzato con vim su GNU/Linux Debian.

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